CAPITOLO IX 291 sequenze possino sortire da questo costume. Perciò resti per noi terminato che in avvenire, quando alcun am-basciadore di lesta coronala dimandi gralia a favore di alcuno, se la gralia per convenienti rispetti le venga negata, et-che per questa denegalione segua alcuna violenza contro persona del stato nostro, o pure anco alcuna commolione di popolo, sij, con la maggior possibile celerità, con ordine del magistrato nostro, fatto ammazzare colui a favor del quale fu ricercala la gra-tia. Quando poi Pambasciadore si movesse a pretendere cosa alcuna da un suddito ad istanza d’altri die non fossero di sua corte, et la cosa fosse ricusata da questo suddito per capo di suo pregiudido, et la ricusalione movesse l’ambasciadore ad alcuna offesa di falli, sia operalo dal magistrato nostro, che il promotore di questo inconveniente resti ammazzato; acciò altri prendano esempio di far ricorso al legittimo prencipe per dimandare giustilia; et non alle corti de’ambasciadori per promovere ingiuria. 28.° Non vi è documento più sicuro per buon governo del stato, che valersi a proprio beneficio delli errori deH’altri prencipi, acciò questa osservatione facci ne’casi proprij scanzare il pregiudicio con operare diametralmente contrario alle deliberationi da loro prese. Succede alle volte che sia fatta delentione di alcun personaggio qualificalo, quale mal soportando la condilione del suddito sij un continuo disturbo del prencipe; questo se sij castigalo citra morlem, è maggiormente irritato ad operare sinistramente come in vendetta ciò che di prima faceva per pravità di natura: se sij fatto mo rire, l’odio di questa giustilia come per eredità ne’suoi