CAPITOLO XII. 451 « ¡1 primo popolo dell’universo ? Credete voi che le le-« gioni d’Italia sopporteranno pazientemente le stragi «che voi eccitate? 11 sangue de’miei compagni sarà «vendicato: a sì nobile ollicio sentirà moltiplicarsi a «molli doppi il coraggio ogni battaglione, ogni sol-« dalo francese. Con empia perfidia corrispose il senato « di Venezia ai generosi modi usati da noi con lui. Il «mio aiutante, che vi reca la presente, è portatore «di pace o di guerra. Se voi subito non dissolvete le « masse, se non arrestate e dalo in mia mano gli autori « degli omicidii, la guerra è dichiarala. Non e già il «Turco sulle frontiere vostre; nessun nemico vi mici naccia; d’animo deliberato voi avete inventato pre-« testi per giustificar le masse armale contro l’esercito; « ma’ ventiquattro ore di tempo, e non saran più: non « siamo più nei tempi di Carlo vm. Se, contro il chiaro « intendimento del governo francese, voi mi sforzate alla « guerra, non pensate per questo che, ad esempio degli « assassini che voi avete armali, i soldati francesi sieno « per devastare le campagne del popolo innocente e sfor-« lunato della terraferma, lo lo proleggerò, ed egli be'. « nedirà un giorno fino i debili che avranno obbligato « P esercito francese a liberarlo dal vostro tirannico go-« verno ! « A (ale vituperio ed a tanta indegnità, esclama il Bolla, una sola risposta era da farsi: tuffare in mare Junot, correre subitamente alle armi, e rischiar tulio piuttosto che sopportar l’onta di sì oltraggioso linguaggio. Che se l’umanità e la civiltà dei tempi non permettevano di compiere il primo di questi propositi, nulla doveva intrattenere i Veneziani dall’impugnare le armi, se ancora.