450 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI pene che paressero al nostro tribunal, et sia da noi e da successori nostri, ogni tre mesi, fatta particolar con-sideralion sopra questo interesse, facendo chiamar avanti di noi all’improviso doi o tre mercanti in una volta, che uno non sappi dell’altro, a quali sia ricercado separata-mente ogni particulare che possi dar lume di questo interesse , et trovando contravenirse a questo ordine, sia proceduto rigorosamente in principio, acciò ogni uno impari obedientia, et acciò alcuno non pretenda ignoranza di questa pubblica volontà, sia nella prossima ridultione del maggior Conseglio stridalo dal vostro secretario, che tanto sij slato da noi terminato, et questo basti come fosse proclamado in stampa. Resti permesso, però, ad ogni nobile noslro, di dar soldi a cambio e a livello, ma ad altro patto non mai, e olire le altre pene, se quello che ricevesse il denaro, o per compania, o per altro interesse, denoncierà il patto al Tribunal nostro, sia immediate confiscado il capitai, et la metà della confisca-tion sia a beneficio di chi haverà portada la notetia, et l’altra metà alla cassa del Consegio di Dieci, et quel nobile sia escluso per sette anni del maggior Consegio. 5° Un altro abuso di non minor importantia si va introducendo nelle persone nobili, et altri non nobili di mandar, cioè; fuori del Stalo grossissimi capitali, et si facino investite in beni sotto prencipi alieni, il che quando possa riuscir di pregiudilio pubblico, basii considerare due cose l’una che chi si sia è sempre affezionado più a quel paese ove ha i suoi maggiori interessi; la secunda che occorrendo alla república nostra imponer gravezza, non si possono aggravar li beni che non sono nella propria giuridiltion. Però resti terminato che non sia lecito ad aleun nobile nostro ed altro suddito, sotto qualsi-