CAPITOLO IX. 261 intfodursi ancor lui, con pretesto amoroso, alla conoscenza di quella donna. Se oltre all’ambasciatore habbi pratica con altre persone, se scoprirà pralticarvi alcun nobile, all’hora li successori nostri faranno diligente esame per tutte le coietture de’ suoi portamenti, se veramente possi essere malitiosa questa pratlica, o pure solamente sensuale. Se correrà sospetto di malitlia do-veranno incalorire il raccordante a tentare la donna principale, o le serve, di tenirlo alcun tempo nascoso in casa, acciò possi scoprire l’intelligenza del nobile coll’ambasciatore, fingendo sempre moversi per sua par-ticolar passione amorosa, et se in cognitione di cosa rilevante sarà ufficio della prudenza de’ successori nostri regolarse sul fatto, et dimandar alcun testimonio unito col raccordante, per verificar l’imputatone, acciò, sij proceduto con maggior sicurezza in risolutione più vigorosa et importante. Se poi dall’esame che faccino li inquisitori della persona nobile che havesse tal pratlica, potranno supponerla esente di malitia, lo faccino chiamar al tribunal et redarguito di questa innav-vertenza sia precettado a mai più conversare con quella dona, et a rendersi mollo cauto in avvenire perchè se ricadasse anco per inavvertenza restarebbe gravemente corretto. 10° Usano tutti li ambasciatori nostri, et lutti li rettori ancora de tenere in registro appresso di sè tutte le lettere che hanno scritto in senato nel tempo del loro impiego. Questo registro come fu da nostri maggiori cognosciuto necessario sin a tanto che essercitano la carica impostali, così fu terminato che al loro ritorno dovessero consegnarlo in cancelleria ducale, acciò fosse