■12 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI cui la marineria formava un oggetto di tanta importanza. In somma, al giudizio dei Dieci ed alle sue leggi, inappellabili, come quelle dei Decemviri in Roma, erano sommessi i publici spettacoli, le feste civiche, le maschere, gli oggetti del cullo, la navigazione interna nelle lagune, e tutto che potesse interessare l’ordine, il buon costume e la publica decenza. Per ciò la Quarantìa Criminale, cui per 1’addietro spellava di provvedere a tali cose, ne rimase talmente subalterna che, quando i Dieci entravano in collegio, quei della Quarantìa dovevano ritirarsi. Dal che nacque fra le due camere criminali una forte e perpetua gelosia. • Non farà più meraviglia il sapere come talvolta il predominio dei Dieci siasi esteso a tanto da stringere leghe offensive o difensive con altri principi all’insaputa del senato, massime nel caso in cui l’urgenza del bisogno esigeva piuttosto prontezza di opera che maluranza di consiglio, simili veramente, in ciò, ai dittatori di Roma. E vi sono parecchi esempi di negoziazioni conchiuse dal Consiglio dei Dieci, contro il parere di quello dei Pre-gadi (1); anzi potevano da esso venir abolite persino le leggi del Gran Consiglio, quando il caso l’avesse richiesto (2). Il Consiglio dei Dieci, adunque, rinchiudeva in sè (1) Giova fra gli altri citare il Trattalo «li pace conchiuso con Paolo Antonio Sodccinó c Giovanni Battista Rodolfi, ambasciatori di Firenze. Fu questo un vero colpo di Stalo per la signoria, mentre, per poco che si fosse tardato a stringere l'accordo, i Veneziani impegnati nella guerra dichiarata loro da Bajazet n è molto probabile che , invece di dare essi la legge ai Fiorentini, sarebbero stati costretti a riceverla. (2) Quoti si fuerit expedi ens, C. X. possit revocare Consilia, quae non fuerint ligula. •