STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI fanno civili, di poter essere admessi, prerogativa spettante solamente all’ordine patricio. Per tanto, per rimediar a queste pretese, che,-dissimulate che fossero, accrescevano in infinito, siano falli chiamar al nostro tribunal li avoga-dori di comun, et a quelli sia espressa la volontà nostra, che d’ora innanzi, ogni volta che alcun suddito nostro voglia produr prova de civiltà originaria, quando hebbi provato sufficientemente la civiltà della sua persona, del padre et avo loro, et la nascita et habitatione di cadauno in questa città, lo debbano admeltere nel rollo de’citta-dini, benché fosse famiglia nuova, et sia habilitado alle cariche tutte che aspettano alla cittadinanza. 12 Si va introducendo un uso, che abuso può essere chiamato, che molli nobili nostri, con pretesto di povertà, supplicano la signoria nostra, et li consegli ordinati a conceder loro gralia aspettativa de officii; cioè, di quelli officii che hanno qualità di ministerio, ed, occorrendo poi investire le gratie ché hanno ottenute, non hanno riguardo di apprendere cariche infime, sino de capi tanerie, di officiali massario, e cose simili : questo si scopre manifesto inconveniente, prima, perchè officii simili sono sempre stati dispen-sadi gratiosamenle dalla signoria nostra a benemeriti cittadini et sudditi, in premio di fatiche, dispendii, et alcune volle anco per sangue sparso in publico servicio, onde non è bene levarli la speranza di poter ricever a suo tempo tal sorte di mercede, come si leveria quando si dilatassero le gratie a nobili, che molte frequente sariano ricercade.La seconda ragion, perchè dovendo ogni gratiato essercitar personalmente, quando non venga dispensato dal Conseglio di Quaranta al criminal, per causa cognita, caderia in conseguenza che questi mineslerii bassi do-vesser esser adempiti per alcun nobile nostro, con detur-