153 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI colle lacrime agli occhi, fece i più grandi elogi della loro costanza e del loro coraggio. Fu quindi, di concerto, risoluto che !’ impresa sarebbe differita al non lontano giorno dell’ascensione, nel quale si fa in Venezia la più gran festa, per la cerimonia degli sponsali del mare. Intanto si sarebbe fatto ogni cosa per mantenere il buono spirilo nelle truppe assoldate per la congiura, e per obbligare la república a non congedare quelle di Nassau, ed a soffrire il ritardo di quelle del Lievenstein. Non è a dire, però, quanto sia costato al Bedmar il mantenere più oltre questa apparenza di statuquo, contro cui si opponevano gli interessi di tanti, smaniosi solo di venire ad una conclusione di pace. Pareva all’ambasciatore che le cose fossero, per tal modo, assestale a seconda de’ suoi interessi ; quindi il medesimo duca d’Ossuna fece nascere nuove e più gravi difficoltà. Lagnavansi i Veneziani perchè le di lui flotte continuassero a porre inciampo alla libera navigazione del golfo; ed egli, non sapendo ornai più che rispondere a siffatte querele, non badando punto agli interessi della congiura, disse che non avrebbe cessalo dalle ostilità finché la república avesse mantenuto a’suoi soldi tanti nemici del re: ond’era ben naturale che il senato, il quale voleva la pace ad ogni costo, come si direbbe ai dì nostri , si facesse sollecito di licenziare le truppe olandesi, menlre lanlo premeva al Bedmar che restassero. E riesci anche, alla fine, ad impedir che partissero : ma, nel frattempo, insursero nuovi guai a mettere a rischio l’impresa. Un capitano delle milizie di Crema, assoldale dai cospiratori, ferito a morte in un duello;,