MINIERE 107 prevede anche (art. 32) la decadenza dei loro diritti nel caso che essi trascurano di farli; tuttavia l’esperienza ha provato che questa specie di speculazione esiste e che è in grado di inceppare l’attività degli intraprenditori seri. Un mezzo radicale è stato suggerito : si è proposta la soppressione dei privilegi dei perimetri e di lasciare ciascuno libero di praticare le ricerca d’accordo con il proprietario del suolo. Tale pratica non vuole essere seguita per un complesso di ragioni ovvie; ma i competenti credono che caso per caso si possono risolvere le questioni pendenti nell’interesse dell’economia, cioè il Ministero competente deve applicare energicamente la legge. Inoltre colui che domanda un perimetro dovrebbe provare che egli dispone dei fondi necessari per eseguire i lavori di studi e che dispone di competenza tecnica di eseguire o dirigere i lavori; la concessione di un perimetro dovrebbe essere annunciata nella Gazz. Uff. e un termine dovrebbe essere fissato per i reclami degli interessati. I proprietari dei perimetri contigui avrebbero così il diritto di reclamare lo stesso perimetro per preferenza. Ogni perimetro dovrebbe essere trasformato in concessione dopo due anni dalla data dell’ottenimento del perimetro. Secondo l’art. 34 il proprietario d’un perimetro ha il diritto di domandare la trasformazione del perimetro in concessione dopo due anni. L’art. 57 dice che se la concessione è rifiutata dalla commissione tecnica, il proprietario non perde i suoi diritti e ammette che egli possa domandare senza successo un numero infinito di volte la trasformazione, ciò che equivale in pratica ad ammettere implicitamente che un perimetro possa restare così per un numero infinito di anni. Ogni concessione ottenuta dovrebbe essere messa regolarmente in esercizio entro due o tre anni e non prolungarsi all’infinito come si fa attualmente. In casi di vendita, cessione, affitto di un perimetro per cui le parti non potessero mettersi d’accordo, la questione dovrebbe essere sottomessa ad una commissione arbitrale nominata dal Consiglio delle miniere; il cedente non dovrebbe poter rifiutare