CAPITOLO I. ¿1 Di questi tempi, il Pontefice fu assalito da un male così improvviso e formidabile, che, oppresso da straordinario sfinimento, per molte ore fu dato per morto (1). — Allora Pompeo Colonna e Aulimo Savelli, giovani di ardenti e pai riolici sensi pensarono a trar profitto di così propizia occasione; quindi, chiamalo in Campidoglio il popolo di. Iloma , con eloquentissimo parole cercarono di eccitarlo a prendere le armi per vendicarsi in libertà; assai essere stala oppressa la generosità romana; assai avere servilo quegli spiriti domatori già di lutto il mondo: potersi, per avventura, in qualche parte scusare i tempi passati, per la riverenza della religione; per il cui nome, accompagnato da santissimi costumi e miracoli, non costretti da arme o da violenza 'alcuna, avere ceduto i maggiori loro all’impero dei Cfie-rici, e sottomesso volontariamente il collo al giogo tanto soave della pietà cristiana. Ma ora, quale necessità, qual virtù, qual dignità coprire in parte alcuna la infamia della servitù? La integrità, forse, della vi la? Gli-esempli santi dei sacerdoti? 1 miracoli,falli da loro? E, quale generazione essere al mondo più corrotta, più inquinata , e di costumi più brutti e più perduti ? E nella quale paia solamente miracoloso che Iddio, fonte della giustizia, comporli così lungamente tante scelleratezze ? Sostenersi forse questa tirannide per la virtù delle armi, per la industria degli uomini, o per i pensieri assidui della conservazione della maestà del Pontificato? E quale, generazione essere più aliena dagli studi e dalle fatiche militari? Più dedita all’ozio ed ai piaceri? E più negligente alla dignità e ai comodi dei (1) 17 agosto, 1511.