368 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI sfarzosi costumi e della comparativa superiorità delle loro arti, per l’arrivo quasi contemporaneo di parecchi principi stranieri. Nel 1458 giunse colà Giovanni 11 Paleologo, imperatore di Costantinopoli per effettuare l’unione della Chiesa greca colla latina. Sbarcò egli a Venezia col seguito principesco di cinquecento persone, tra le quali trovavasi il patriarca greco. Mosse loro incontro il Doge, il quale, appressandosi all’imperatore ebbe la cortesia di togliersi primo da testa il berretto ducale. 11 Paleologo però si scoperse anch’egli alla sua volta. Nel 1452 capitò a Venezia Federico III, imperatore d’Occidente, di passaggio nel recarsi a Napoli a prender moglie; ed a Roma per ricevervi dalle mani del papa la corona imperiale. Erano con lui il re d’Ungheria, suo nipote ed il fratello, duca d’Austria. Più splendido fu quindi l’accoglimento dei Veneziani, i quali mostrarono in quell’occasione quanto la loro industria e le arti loro sovrastassero a quelle degli altri paesi d’Europa. — Narrasi di un magnifico buffetto di cristallo, fabbricato nella famosa vetriera di Murano, che Federico avrebbe fatto tritolare all’impazzata da un suo buffone, col dire che se fosse stato d'oro non si sarebbe rotto. Già fin d’allora erano molto distinti i Veneziani nel fare musaici, e ne hanno dato splendida prova nella loro chiesa di San Marco. — In Venezia fabbricavansi eziandio bellissime armi, di cui era proibita l’esportazione. Nè in minor pregio era l’architettura; come cel provano diversi fra i ponti di que’suoi canali. — Da Venezia uscì il primo libro stampato in Italia, essendovi stata introdotta la stampa da Nicolò Janson, fin dall’anno 1460. E di questi tempi la biblioteca di San Marco, che aveva