CAPITOLO IL 45 senza legalità di processo, e di un tanto abuso di potere non mancano gli esempi neppure fra i Dicci. Gli Efori vennero inslituili per tenere il re entro i limiti della sua potestà, i Dieci a frenare la soverchiarne aristocrazia dei nobili, sicché da taluni vennero persino considerali, si direbbe quasi, come i protettori del popolo. Del reslo, anche gli Efori avevano l’ispezione dei giuochi publici e dei circhi e la direzione delle finanze dello Stalo. Anch’ essi duravano in carica un solo anno. IS'iuno poteva essere nominato dei Dieci senza far prima un lungo tirocinio in più subalterni officii, onde dar luogo agli elettori di conoscerne il merito, e di guadagnarne quindi la benevolenza e la stima. Ora veniamo a toccare un .assai scabroso argomento; e siamo certi, qualunque possano essere le nostre parole, d’andar ad urtare contro l’opinione di molli, mentre gli storici della república sono, su tale proposito, così discordi, che impossibile riesce a poter venire con loro ad un equo accomodamento. Si tratta dei modo con cui i Dieci disimpegnarono il loro officio in quanto agli affari di alta polizia. Pur troppo si danno dei casi, massime nei governi dispotici, in cui l’interesse così detto dello Stalo, ossia dei pochi che comandano, è talmente opposto all’interesse della moltitudine, che chi si trova in certi impieghi non è davvero la persona più invidiabile, mentre, se operando ad un modo egli non può acquistarsi lode di accortezza e di zelo, operando nell’altro troppo spesso gli tocca di procurare un gran danno ad uomini, cui può essere unito per vincoli di amicizia e di parentela, e che sono d’ordinario dei più bravi e dei più stimali. In così critiche contingenze il Consiglio dei Dieci ha