CAPITOLO VI. 155 Stava ¡1 capilano Jacques-Pierre facendo molte osservazioni per mostrare l'inopportunità ed il rischio di tale proposito, quando capilo un ordine del senato, col quale s’intimava di partire per l’indimani mattina a tulle le persone addette alla flotta. La ragione di questo provvedimento era affatto estraneo alla congiura; e non pertanto i capi cospiratori ne rimasero oltremodo costernali, perchè vedevan benissimo che i loro disegni avrebber dovuto subire qualche grave modificazione, la quale avrebbe potuto compromettere il buon esito dell’ impresa: poiché è evidente, come una trama da lungo tempo e minutamente ordita, possa correr rischio di venir tutta scompigliala, quando fìa d’uopo invertirne una parte. 11 peggio, però, stava in questo che, dovendo partire Jacques-Pierre, veniva a mancare un gran braccio alla cospirazione. Prima di partire costui, tratto in disparte il Jaffier, facendo smisurati elogi al di lui coraggio ed alla di lui valentia, lo scongiurò di non togliersi mai dal fianco di Renault, nella notte della rivoluzione, aggiungendo di non provare altro conforto al rammarico di doversene andare, che nella convinzione di lasciare per guida dei compagni un altro se stesso. — E mentre così parlava, teneva ben fissi gli occhi sul volto dell’amico sospetto, onde scorgere quale impressione gli avesser fatto le sue parole. Ma costui, profondamente commosso per tante testimonianze di stima e di confidenza, diede le più effuse assicurazioni di zelo e di fedeltà, con un accento marcato di tanta riconoscenza, che avrebbe tolto ogni dubbio dal cuore degli uomini più sospettosi. E forse in quel momento non mentiva; ma non appena il Jacques-