CAPITOLO IV. 109 per trasportare a Venezia gli avanzi delle principali famiglie dei coloni ribelli (1). Eppure il buon Veri, sempre ligio ai Veneziani, vien fuori a dire, colla più cara ingenuità, che, tranne i capi della sommossa, i rivoltosi ottennero venia da quel principe clementissimo (2). Francesco Petrarca, alla destra del Doge, assisteva in Venezia al clamoroso trionfo con cui si festeggiò la vittoria. Intanto Pier Lusignano, re di Cipro, seppe indurre la república a prender parte di una nuova crociata contro il soldano d’Egitto. Ma che cosa poteva fruttare a Venezia l’andare a pescar guai con un principe che, pur potendolo, non aveva mai dato loro nessuna molestia, non si sa scorgere davvero. Ed infatti, non ottenne altro che di inimicarsi il sultano, il quale ebbe tosto modo di vendicarsene, sequestrando tutte le mercanzie venete che si trovavano su’ suoi mari. In questo mentre, Candia tentò un’altra sommossa. Giovanni Calergi, uomo di gran fama e di grande autorità presso i suoi (3), sorse per riconquistare al proprio paese l’indipendenza. — In breve lo stuolo de’suoi seguaci fu numerosissimo. Ma il valore non ebber quei prodi pari al coraggio; sicché, dopo una lotta diuturna e sanguinosissima, interamente sconfitti, troppo caro pagarono il fio di loro temerità. 1 capi della ¿volta lasciarono la testa sul patibolo. E non furono risparmiati nemmanco la moglie ed i figliuoli del Calergi, il quale, al dire di alcuni storici, venne (1) Questi fatti sono registrati nella storia del Saudi. (2) Exceptis defectionis auetoribus , vent'am a rìemenlissimo principe retitlcrc. (3) Murimi npud suna uuminis.