188 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Mentre, ancor giovinetto, egli stava pascolando gli armenti, l’aria fiera del suo volto fu osservala da un soldato di ventura Tendasco, che lo invitò a partir seco alla guerra. Egli, invogliato dal luccicore delle armi, lo seguì volentieri, e si pose con esso agli stipendi del celebre condottiero Facino Cane, alla morte del quale passò fra le milizie del duca di Milano (1), che ne sposò la vedova Beatrice Tenda, in seguito, come ognun sa, tragicamente decapitala per l’accusa, forse più falsa che vera, di adulterio con Michele Orombelli (2). Co’suoi talenti, e coll’eroico animo suo, s’aperse in breve l’adito ai primi onori, sino al punto che Filippo Maria lo fece conte di Caslelnuovo, e non ¡sdegnò di concedergli una propria figlia in isposa (3). Questi favori il Carmagnola se li era meritati; ed ogni dì con qualche nuova impresa faceva di rendersene sempre più degno. Guai se il duca di Milano avesse potuto accusarlo d’ingratitudine! Eppure cert’uomini son fatti in modo da riescir loro assai più molesti quelli da cui hanno (1) Alcuni storici dicono in qualità di semplice soldato. Ma il Manzoni asserisce che vi aveva già un comando. E più verosimile ci sembra questa opinione, mentre anche il Verri, nell’accennare come il Carmagnola sia entrato ai servigi del duca di Milano, aggiunge che colla superiorità del suo talento aveva dato persino gelosia al suo antico padrone, che era pure un grand’uomo di guerra. Ed un semplice soldato non può certo dar gelosia a nessuno. (2) Il Macehiavelli , scrittore attendibilissimo, dice che Filippo a per esser grato di beneflcii grandi ricevuti, come sono quasi sempre tutti i principi, accusò Beatrice, sua moglie, di stupro, e la fece morire ». Stor. Fior., lib. i. (3) Il Manzoni dice che Antonietta Visconti, moglie del Carmagnola , era bensì parente di Filippo, ma non si sa in qual grado.