168 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI verchio sfoggio d’erudizione, cosa tanto difficile a possedere quanto è più facile il farne pompa, recò certo non lieve stupore il vedere venir fuori il Daru a provare nella sua istoria precisamente il contrario di quanto erasi sempre detto e credulo. Secondo costui , sarebbe fino dalla metà di maggio 1618 che apparvero manifestissimi in Venezia i sintomi di una grave cospirazione, onde agevolissimo sarebbe riescito al consiglio dei Dieci l'avvedersene ed il prendere, a tutto agio, le ben necessarie disposizioni per ¡¿ventarla. Ed infatti, a senlir lui, le avrebbero anche prese a meraviglia con pubblici supplizi e con notturni assassini!. Onde sarebbe corsa per Venezia la voce di un tremendo e sovrastante pericolo, di un’orribile congiura, per la quale tutto avrebbe dovuto andare a fuoco e fiamme. Ed il consiglio dei Dieci non se ne dava punto per inteso, poiché, pago d’aver allontanato il pericolo, amava che il popolo, ignorandone completamente le circostanze e i molivi, vagasse con la sbrigliala sua fantasia per un campo indefinito, affinchè, immaginando la trama più spaventosa e più nera che non fosse in realtà, concepisse un odio più fiero contro i supposti autori, e si tenesse in maggior guardia contro ulteriori allentati. Ecco perchè il popolaccio si è sollevalo con tanto furore contro l’ambasciatore spagnuolo universalmente ritenuto corno principal fautore dell’abborrila congiura. Eppure il governo veneto non sarebbesi mai degnato di rompere quel suo tenebroso silenzio intorno ad un tanto affare che dopo ben cinque mesi, e solo per ordinare preci solenni per ringraziare la Provvidenza d’aver salvata la repubblica.