CAPITOLO VI. 131 case degli ambasciatori francese e spagnuolo — Renault, con altri cospiratori, sono arrestati — Parole di Bedmar dinanzi al senato 11 popolo tumultua e vuol fare vendetta contro l’ambasciatore — Jaf-lìer, pentito , vuol lavar l’onta del tradimento col prender parte al tentativo di Brescia — Vien preso ed affogato — Bedmar è rimosso, e la republiea, per prudenza, fa pubblicare in tutti i suoi Stati che la Spagna fu affatto estranea alla congiura — Opinione di diversi autori. Una masnada di pirati, conosciuti col nome speciale di Uscocchi, infestavano di questi giorni i possedimenti marittimi dei Veneziani e dei Turchi, onde è bene naturale che da ambe le parti si facesse tutto il possibile per liberarsi da sì molesti ladroni. Eppure, perchè le tante volte costoro andavano a riporre sul territorio della republiea il bottino che facevano nei paesi mussulmani , poco mancò che Venezia venisse tacciala di complicità con quei disperali briganti, ed avesse quindi ad affrontare il pericolo di una guerra col Turco. Ma come si vide con quanto fervore le venete galee si dessero ad inseguire quei terribili pirati, e che quanti gliene capitavan vivi tra le mani, altretanti ne faceva impiccare, ogni sospetto si dileguò, e si vide che, se più presto non riescivano a sterminare il pericoloso nemico, n’era sola cagione il metodo di guerra che quei briganti tenevano, contro cui ben poco vale il numero e l’esercizio delle milizie ordinate. Oltreché, convien dire come, realmente, la casa d’Austria, che si è sempre mostrata così gelosa del bene de’ suoi popoli e del rispetto dovuto alle potenze amiche, credendo a lei potesser giovare i pericoli e \ danni continui cui erano esposti i Turchi ed i Vene-