4 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI vuoti di difensori, che cedevano. La maggior parte degli abitanti, ed i più notevoli, preso alla meglio ciò che poterono, s’involarono al furore di Attila, e si rifuggirono su alcuni scogli, posti all’estremo dell’Adriatico. La terra non era più per loro. Affidavano alle mobili sabbie, alle inquiete lagune la libertà delle loro vite: temevano servitù, oltraggi, ed il loro esempio veniva di poi incitato dalle altre vicine città, che pure cadevano sotto il peso di quegli innumerevoli barbari. — Aitino, Padova, Concordia, Monselice si votavano dei loro abitatori, i quali andavano ad accrescere il numero dei rifuggiti. Così sorgeva Venezia : la Venezia terrestre si mutava in Venezia marittima. Rotto ogni patto colla terra , i nuovi abitatori guardavano il mare, che i barbari malamente potevano solcare. Poveri d’ogni cosa bisognevole alla vita, ma ricchi dell’amore alla libertà, che sovrasta ad ogni dovizia, essi pensarono ad un ordinamento civile. Indarno Attila s’ingegnò di turbarli in quel loro asilo. Narrano i cronisti di quei tempi che, nella sua furibonda impotenza, vomitasse bestemmie contro il Cielo, levando minacciose le braccia verso quelle isolette che, difese dal mare, gli vietavano di andare più innanzi ; e il pescatore di Grado, vivente tradizione, vi mostra ancora il luogo, dove s’arrestava il flagello di Dio. Discordi sono le opinioni degli scrittori intorno all’origine degli antichi abitami della Venezia terrestre, la quale comprendeva il paese bagnato dall’Adriatico, dal Benaco, dal Mincio e dal Po, e cinto a settentrione dalle Alpi. — Alcuni li vogliono discendenti dai Germani, chiamali Venedi; altri li fanno venire dalle Gallie;