150 CAPO IV ecc., la più gran parte sono fomiti dalla Germania, dall’Austria, dalla Gran Brettagna e anche dall’Italia; da que-st’ultima si forniscono di sapone. La produzione fu nel 1923 di m. 891.338 di tessuti di lana diversi con un totale di lev. 155.6 milioni (secondo i dati raccolti dalla Banca Nazionale). Nell’anteguerra la clientela si trovava nell’Asia Minore ma ora per diverse ragioni l’industria si occupa del consumo locale ottenendo ottimi risultati dati gli alti dazi di protezione. Le fabbriche lavorano in pieno: di giorno e di notte; il sabato inglese non esiste; si lavora 8 ore; gli scioperi sono rari e di breve durata. Dato il rinvilio del lev. l’industria soifre molto per la insufficienza dei capitali circolanti. La Banca Nazionale ha dato un credito di 50 milioni di lev. a un interesse del 9 %; le banche private praticano un interesse del 15-20 %. Le fabbriche di Sliven appartengono a vecchie ditte bulgare in buone condizioni finanziarie. Nel 1922 la ditta in nome collettivo Andonoff e Mihailoif si è trasformata in società anonima per azioni con un capitale di lev. 15 mil. divise in 15.000 azioni di 1.000 lev. di cui 14.500 appartenenti ai sunnominati e 500 a diversi. Questa trasformazione si fa per molte industrie in Bulgaria per ottenere del capitale liquido. Il beneficio netto dichiarato nel 1922 ammonta a 1.684,2 mila lev. L’industria laniera a Gabrovo. — Gabrovo è una cittadina industriale di 9-10.000 abitanti che si trova sulle pendici settentrionali della Stara-Planina del centro, situata sulle due rive dell’Jantra, allacciata alla transbalcanica Stara-Zagora-Tirnovo. Anche là come a Sliven l’artigianato e la piccola industria sono tradizionali; ma l’industria laniera è meno antica di questa e specializzata per la fabbricazione di tessuti meno grossolani, impiegando le lane più fini estere. Alla fine del 1923 vi erano 5 filature e 8 tessiture di lana il cui capitale era stimato a 130 milioni di lev. carta