— Al- no attanagliata nei concordati, regimi giurisdizionalisti ai anali la Santa Sede, politicamente debole, ave/va dovuto piegarsi, riluttante e protestando. A che dunque resistere? L’indipendenza non poteva derivare che dalla libertà, e Cavour offriva alla Curia romana tutta la libertà. Una libertà piena, illimitata, ohe non aveva avuta mai, che non le concedevano coloro che si proclamavano Agli devotissimi ed alleati; e sicura, guarentita « dalle condizioni stesse del popolo, che aspira all’onore di conservare in mezzo a sè il sommo capo della società cattolica », dal sentimento religioso degli Italiani, che poterono essere ostili al principe, ma rimasero sempre fedeli al Vicario di Cristo. Cosi, solo nella separazione dei due poteri, « mercè la proclamazione del principio di libertà, applicato lealmente, largamente nei rapporti della Società civile con la religione »; solo a codesto modo il Conte di Cavour, con volo d’aquila alzandosi mirabilmente sopra il pensiero di tutti, credeva possibile risolvere la questione romana.