— 17 - e di Villa Spada, accorrere ad essa come alle Termofili estreme de'l sogno di Indi-tendenza e di libertà ; che ascoltò, nobilissima nel lutto e nell’attesa dalla avventurata delusione dd Viltefranca al lacrimevole riscatto di Custoza e di Lissa, il sospiro- diuturno di tutte Ne terre italiche ; Venezia con nuovo senso di fraterno a-more si unisce memorie e grata, a quante città, sono dal Monviso agli Iblei, e porge a Roma, come per un voto, il più prezioso dei suoi gioielli di un tempo, la divina corona dei sette domi celasti, che fanno un regno immortale. E bene sia: perchè questa è commemora-zio-n-e ed augurio. Raccogliendoci nella riconoscente devozione dei ricordi, sappiamo trarre quella che è l’alta moralità della storia nostra nazionai]®, la verità di un’airmonia dii intenti, di una comunanza di affetti. per la quale e per essa soltanto, .si trovarono riunite tutte le forze partico-