L’ unica cosa clic si abbia del Vida alle stampe, oltre la suaccennata prefazione allo statuto di Fellre, è una lunga Lettera inserita nella Raccolta di lettere volgari di di-^*rsi uomini, ed eccellentissimi ingegni scritte in diverse materie, edizione di Venezia d’Aldo i5/p pag. 10G. Con questa nobilissima lettera, eli’è senzadata, ma che scritta si deve credere nel 153Q, persuade il suo congiunto vescovo Vergerio di ritornare all’ abbandonata sua sede. Nessun libro egli diede alle stampe, eppure nell’indice de’ libri proibiti di prima classe è stalo incluso il Vida. Come ciò succedesse, e quali circostanze avesse a ciò dato luogo c’ istruisce il Gravisi, il quale, come vedremo, rivendica questa infamia. La stretta relazione di parentela e di affetto verso il Vergerio lo costituiva in prin-cipal vista de’ suoi aderenti ; il suo sapere che dal Vergerio particolarmente si celebrava; la compiacenza nello stesso di averlo tra suoi amici, e la lusinga di averlo anche tra suoi seguaci, del che anche il Vergerio si vantò una voi la col Muzio ; ma più di tutto però li due caratteri trasportati del Muzio, e di