2.3o sia vìtso la t illà, è il celebre arco funebre dei Ser-p,j ; l’esterno posto a linea retta colle mura, ignoto finora e trascurato , attrae precipuamente la nostra attenzione. Ad una porla semicircolare di sufficiente larghezza e di massiccia proporzione, riservata ai carri e corrispondente all’apertura dell’arco funebre, facean ala due ben proporzionate porticine armate , che divergendo la via al di fuori di quei muri che dissimo unire i due portoni , mettevano i pedoni ai fianchi dell’ arco funebre. L’ architettura n’ era semplice , e grave , quale ad ingresso di città si conviene. Sebbene peccasse forse nell’attaccare le porticine pei pedoni a quella pei carri, pure nelle poche modanature , nel sesto delle arcate, nei pochi avanzi di pieghi d’una figura muliebre ch’era scolpita nella chiave dell’arco, nell’eccellente lavoro del muro lutto di enormi pietre quadre costrutto , si vedeva ihiaiamente tralucere il buon gusto della romana architettura. Che anzi la corrispondenza delle modanature delle arcate dei due portoni , varie solo nella dimensione, la stessa qualità, lavoro, e colore della pietra, potrebbe agevolare la credenza , non essere stati distinti i tempi dell’erezione dei due portoni. 11 solo aspejto dell’ esterno , grazioso e sodo nel suo insieme , 1’ annunziava opera dei bei tempi di Roma ; la sua disposizione corrispondeva perfettamente anche nella dimensione alle vie romane , che sappiamo essere state divise pei carri , e pei pedoni , e che non abbondavano in larghezza. Questa porta era stata trasformata nel