) 86 ghe vi sono delle locuzioni ed immagini esagerate ed anche false , come nella seconda del primo libro , agguagliando Tirennia al sole , disse : Sorgi , sol, del mio sol sola speranza. Nell’egloga v lib. ìv piangendo la morte di Alfonso Davalos fa uso di una nebbia di dolore , una dirotta pioggia di lagrime, un procelloso vento di sospiri , e simili. Nel principio dell’egloga stessa divide e sudivide il dolore in modo che sembra scherzare anzi che piangere. Dolor, crudel dolor, che non mi lasci, Per soverchio dolor, aprir la strada A quel fiero dolor, che dolorando Vorria 1’alma sgombrarmi di dolore? Segue il Ginguené a dire che si fatti traviamenti , che vogliono essere biasimati in tutti gli scrittori, sono assai rari nelle egloghe del Mu -zio. Quello che se gli può a più buon diritlo imputare, si è un’ abbondanza che sovvente travalica i confini, e lo espone a frequenti ripeti-tizioni, e chiude: Ha molta originalità, e quantunque imitatore degli antichi, ha molte invenzioni e nelle immagini , e belle sentenze ; ma che 1’ estro lo trasporta , e le opprime con un’ammasso di ornamenti, e che splenderebbe maggiormente se ne fosse stato più parco , e che finalmente ha le medesime qualità ed i medesimi difetti d’ Ovidio, quantunque nell’Arte poetica (l.li. p.8o) si proponeva d’imitare Virgilio*