i;5 conosciuto egualmente col sopranome eli Trevisani il romano per distinguerlo da suo fratello Angelo, il (piale giammai non abbandonò Venezia. Suo padre gli aveva dati i primi elementi del disegno ; i suoi progressi furono rapidi, e fu posto sotto la direzione (l'un certo pittore Fiammingo, che aveva un talento particolare per dipingere dei piccoli soggetti che ordinariamente rappresentavano Incantesimi e Stregharie, ed altri oggetti del genere stesso. Sedotto dalla maniera di que-sto maestro, s'applicò ad imitarlo con tanta perseveranza , che prima dell’ età di anni uu-deci compiti , egli eseguì uu quadro di sua invenzione, che fu rignardato come un prodigio. Suo padre allora lo inviò a Venezia per studiare sotto il Zanchi. Durante il suo soggiorno in quella citta, si dedicò con trasporto a tutti gli esercizj del corpo, ed entrando, a quest’epoca, all’educazione della nobiltà, ne ottenne i più grandi successi. Era esso abilissimo a recitare le commedie e sostenerne per eccellenza tutti i caratteri.- il suo spirito e la sua bellezza fecero tanto effetto sopra uua gio\ine damigella di Venezia, che