258 Qui osserveremo, che il metodo della litotri-zia , ossia della slritlolaiura della pietra nella vescica proposto a questi giorni dal sig. Civiale, ed esposto particolarmente dal Savernier, non è del lutto nuovo , almeno in quanto al pensiere di estrarre il calcolo senza il taglio della vescica, al qual’uopo aveva già il nostro Santorio , immaginato , e disegnato un’ idoneo strumento. (Vedi giornale sulle scienze, e lettere dellepro-vincie venete N. 80 feb. 1828 a pag. 60). 17. Cristere ad uso degl’ itterici. 18. SrEcuLo uterino, ossia dilaltatorio a siringa, con coi faceva delle injezioni nella matrice. ig. Ordigno per levare le cose cadute nelle orecchie. 20. Pallina particolare 'per rimedio alla sete dei feb- bricitanti. 21. Istromento per dinotare la salita de’ fluidi ne’ vasi de’ vegetabili ( Borelli de mota animai, lib. III. p. i75, 262 ). A tutto ciò aggiungeremo che Santorio ammetteva l’introduzione dell’ aria nel sangue ; fece reiterati esperimenti intorno i colorì, ed ebbe estese cognizioni di ottica. Poneva nella retina le immagine degli oggetti, ed assegnò all’umor vitreo dell’occhio 1’uffizio di raddoppiare nella retina stessa le immagi/ii capovolte. — Ebbe cognizioni astronomiche, non accordando alle co-niete la paralassi, e>l insegnò la maniera di fingere in su le pareti di una camera 1’ immagine