295 qualità di maestro, non lasciando però divista il violino benché lenti fossero i suoi a-vanzamenti. Giunto all’età di circa venti anni , talmente s’invaghì d’ una giovane , che la volle in isposa a fronte di qualunque difficoltà, e disugguaglianza di condizione, e fortune. Seguito il matrimonio, lo riseppero i suoi, e tanto fu il loro risentimento, che lo abbandonarono affatto, fino a negargli le solite contribuzioni , accrescendo spezialmente il dispiacere , e 1’ indignazione loro, l’essere stato in allora appunto eletto canonico di S. Elena nello stato austriaco ; ond’ egli privo del necessario , lasciata la moglie in Padova, passò nel Polesine, e vestito da pellegrino s’incamminò sconosciuto verso Roma. La di lui moglie essendo di una famiglia dipendente dal cardinale Giorgio Cornaro vescovo di quella città, incontrò lo sdegno del porporato, il quale procurava ogni mezzo di aver- lo nelle mani, cosa non ignorata da Giuseppe , ma che scaltramente seppe deludere gli ordini e le ricerche di quel principe per arrestarlo. Dopo il giro per molte parti, si riparò