■ 3a3 233. ZUANELLI conte abate Anto- 1?,a nio da Rovigno. Di esso parla il Moschinidi Kovlgno usila Lett. Ven. T. /. p. 264, facendo discorso delle Scuole istiluile ai Gesuiti in Venezia, dopo la loro soppressione — « Si coli minciò intanto a conoscere eh’ era un tra-« dire la gioventù l’introdurla nell’ antico sali erario della lingua lai ina per un’atrio invilup-« paio, oscuro, e difficile; ed ecco perciò sban-« diti 1J irragionevole ed inesatto Liinen « Grammaticum, e la nojosa e prolissa Gram-« /natica del Poretti. A quello vennero so-« stimiti i Rudimenti delle due lingue ita-« liana e latina ad uso de* giovanetti nelle « pubbliche scuole di Venezia , opera sent- ii la dall’ab. Zuanelli, che n’era uno de’ pri-« mi maestri , opera , in cui le regole della « lingua latina tengono unite quelle pure « dell' italiana, lo che si è trascurato nel « Limen , che scritto è anzi contro le regole « della lingua italiana. » Altra pur opera pubblicò il Zuanelli sopra la Concordanza del diritto comune col veneto, che gli apportò grandi applausi, e che si ritiene avergli ottenuto il titolo di *