i83 lodi , e gli amori del marchese e della di lui moglie figurata col nome di Amarilli. Nel libro terzo tributa gli encomj ai suoi protettori , e fra questi si scontrano de’ concetti giustissimi, come ove dice nell’egloga prima: .............. il beato coro Non apre altrui per oro e per argento Le porte del santissimo Elicona. Nella quinta egloga Fausto mette innanzi a Virbia , ed al cardinale Ippolito d Este la corruzione ed i vizj de’ pastori di quell’età. Il libro quarto contiene 1’ egloghe funebri, che sono le più commoventi. Nella prima piange la morte di Alceo o di Luigi Gonzaga , e vi si vede Tirennia già morta andare incontro al suo amico. Nella seconda gira sullo stesso tuono, nelle seguenti deplora la morte di varii suoi protettori ed amici , fra quali nella quarta egloga spiega il suo dolore per la perdita del suo amico Dclminio , di cui ne tocca In qualità , le fatiche, eie sublimi speculazioni, il quale, al dire del poeta , ne sapea più di Pane, e di Sileno. Nella penultima si lamenta della morte Argia, sorella di Tullia d’Aragona , e nell’ ultima della morte della sua prima amante Chiara , sotto il nome di Glori, celebrata già in vita nelle sue rime , e da cui ebbe i due figli bastardi. Nel quinto libro , la prima egloga è un Idilliol’invenzione e l’allusione non può essere