r><) » Zenus animadvertit, et praesertim Epistolce, » digna forai/, quoe ab aliquo amatore bonarurn » ìittera rum col leda e tenebris eripcrentur in » pubblicam lucem. OPERE INEDITE. Arriano dei fatti di Alessandro. Questa è una traduzione dai greco nel latino, fatta dal Ver-gerio per tornando dell’imperatore Sigismondo, e rimane tuli’ ora inedita , da molli creduta infelicemente smarrita. Èssa però si attrova in llo-ma nella Vaticana; Il Vergaio fu il primo che traducesse quest’opera, e dalla prefazione diretta allo slesso imperatore apparisce di averla fatta per di lui comando: jussisti me, Sigis-munde dementissime imperator , ut Ariani hi- storiam.....in latinum vertermi ; così pare che il Vergaio a bella posta volle in questa •versione meritar la lode piuttosto di fedele interprete , che di elegante , e ciò per esser meglio capito da quel principe, come osserva il Zeno, al loco citato. Dal Facio, traduttore anche egli di Arriano e che indirizzò la sua versione al re Alfonso di Napoli, se ne fa poco onore-vol menzione , da cui furono condotti in egual opinione di seguito i scrittori , volendo il Facio eh’espressamente il Vergerio facesse la traduzione senza eleganza, ed ornamento, e disadorno per appagare la volontà di Sigismondo ,