i°9 Carpacci, come angioletti, troni ricchi e pomposi, architetture a foggia di portico o di tribuna, si adattavano alcune volte al pietrame , e al disegno dell’ altare fingendo una continuazione di esso per entro la tavola ; onde la somiglianza del colore, e del gusto inganna 1’ occhio , e fa che si dubiti ove termini l’esteriore ornamento, e ove comincila pittura ; e nella nota sottoposta dice: « Di tal gusto fu la prospettiva, che Gio. Bellino pose alla rinomatissima tavola di S. Zaccaria in Venezia. Nell’aitar maggiore di Capo d’I-stria un’ altra ve ne pose il Carpaccio seniore ( Vittore); ed anche di più effetto. Nel fondo del quadro siede in trono maestosissimo Nostra Signora col divino infante ritto su le ginocchia; e fan loro corona disposti sopra tre gradi sei de' più venerali protettori del luogo, variati egregiamente ne’ vestili e negli atti, ed alcuni angioletti, che suonano, e con certa puerile semplicità guatano insieme lo spettatore , e lieti pajon chiedere che gioisca con loro. Conduce al trono un colonnato lungo , beninteso , ben degradalo , che una volta era unito a un bel co-