li quali istruiti da lui nelle pubbliche e private lezioni, e nei giornalieri esercizj della pratica medicina , ne riportarono alla patria chiarissima la fama del precettore, e del patavino ginnasio. Non però furono egualmente tutti riconoscenti al loro benemerito maestro, mentre alcuni pubblicarono ohra i monti, come propria invenzione, l’artificio di varii instrumenti medici, parto del suo ingegno maraviglioso, ond’egli, benché di carattere tranquillo, tollerare non ha potuto tanta arroganza , e se ne dolse nella prefazione ai Commenti ad I. Fen. Avicence, diretta al serenissimo duca di Mantova nel 1625, dicendo: Audio discípulos meos in varias ferrar uni partes dispersos , c/uos sum-ma caritate et benevolenza docui , horum ( instrumentorum) sibi inventionem tribuere. Compiti gli anni sei di sua condotta, per un’ altro sessennio gli venne rinnovata dal veneto senato con onorifico decreto del 6 ottobre 1617 e coll’ accrescimento di veneti ducati di argento 4°0* Onorato così dalla pubblica munificenza , si prestò il Santorio in questa nuova condotta con singolare inte-