206 Questo libro è dedicalo al doge di Venezia Luigi Mocenigo, ed in esso è data la preferenza alle lettere sopra le armi ; nel libro II. pag. 166 si scaglia fortemente contro il Giovio, di cui ne fa questo giudizio : Il Jovio nelle scrii-iure sue fu negligentissimo , e tutta la diligenza sua fu di procacciar che altri gli donasse, e! chi gli donava era il suo oggetto. Nel rimanente scriveva ciò, ch'egli da costui et da colui riceveva senza chiarirsi del vero', ed aggiunge che alcuni pren-deansi beffe di lui, raccontandogli solenni favole, che egli inseriva tosto nelle sue storie ; e che avvertito da alcuni ad esser più cauto, solea rispondere , che ciò poco importava , perciocché morti i viventi , ogni cosa sarebbesi avuta per vera. — Nel libro terzo pag. 242 , dice male del Machiavello , di cui non si può dir bene , ed altrove di tutti due. ( Font. Zeno I. II p.401) Il Tiraboschi Tom. VII Par. II , e III, vuole che il Muzio scrivesse questa opera del Gentiluomo contro il Principe del Machiavelli. h'Haym dice , che dopo la Scienza Cavalleresca del marchese Maffei è questo il miglior libro di quanti ne stanno in questa classe.