2 1 T xxxvi. L’ Egida poema eroico in dieci libri in versi sciolti , nel quale si descrive la favolosa origine di Capodistria. Il Zeno ( Lett. 825 ) dice essere una gran perdita , che di si gentil componimento non si possa ritrovare il rimanente dei quattro libri, eh’ esso aveva potuto rinvenire e che aveva incaricato il marchese Giuseppe Gravisi di ornarlo di opportune annotazioni. Il Ginguenè ( T. XII 1. c. p. 116) dice che il .Muzio coltivò la lirica, la didascalica, l’epistolare, e tentò anche l’epica, accennando il poema meditato del Conquista di Gerusalemme, che abbandonò , perchè il Tasso si era posto all’ impresa, come fu accennato in precedenza. Ignorava il Ginguenè quest’epico poema dell’Egida , e possiam dire che il fecondissimo ingegno del Muzio , tentò non solo, m.i lelicemente riuscì in ogni maniera dell’arte poetica, fuorché nella satirica. Ora daremo conto di questo poeta, prendendolo dalla descrizione , che ne fa egli stesso nella lettera diretta al duca di Urbino, senza data di tempo e di luogo ( Lettere secolarip. 228). Dice che in questo poema celebra la sua patria, e fa vedere che l’Istria è compresa nell’ I talia contro alcuni che tengorK), che noi siamo non istriani , ma schiavo ni, ed a prova maggiore porta il passo di Dante *