302 Gettare, rispondendo al celebre signor Paris Algisi maestro di capella in Brescia col detto dell’evangelio: quid prodest homini si universum mundum lucretur , animce. vero suce detrimentum patiatur. Parigi frattanto gareggiando con Londra non dimette la speranza di averlo in quella grande metropoli, mentre nel 1755 il principe diClermont tentò ogni mezzo, impiegò ogni lusinga per averlo presso di sè o come famigliare, o come compagno, o come amico, promettendogli tutto ciò che avesse saputo chiedere per indurlo a condiscendere alle di lui brame. — L’impegno era tale, che sparsa la nuova di quest’esibizione per tutto Parigi, divenne essa il soggetto di piena esultante allegrezza nelle più cospicue adunanze; e da quel principe, e da tutta la città n’e-ra atteso l’arrivo del famosissimo professore : ma il nostro Tartini fermo ed inconcusso ne’ suoi principi, e nelle sue massime, di cui veramente possiam dire, tenacem propositi virum, densamente seppe esimersi, ed inutili rendere le speranze della fastosa Parigi.