fino discernimento, e dà come Boileau , il nobile avvertimento di non far mai della virtù poetica un mestiere mercenario. *. Chi voleva altro premio alla sua penna Che J1 solo onor , a più beata etade Nascer dovea ; e chi in seguir le muse, Non sta contento delle muse ignude, Lasci le muse, e prenda altro cammino. Il poeta in questi versi avrà contemplata la propria sfortuna , non comune però ad altri poeti. Fin qui abbiamo succintamente ed in gran parte seguito il Gitigliene ; chi volesse di più si rivolga allo stesso autore. Chiuderemo col Tirabuschi ( Tomo VII. lib. III. artic. XIX. p. ii70) che quest’opera scritta non senza eleganza, pe’ suoi saggi precetti, fu allora accolta con molto applauso, ed anche al presente si può leggere con frutto. Nei tre libri delle Lettere se ne trovano di argomento originale , come quella sopra i Servi a Vicenzo Fedeli segretario della repubblica di Venezia , e se ne gusta la lettura. IV. i55l. 15go Lettere Secolari, come il Muzio le chiama nel indirizzo a Lodovico Capponi del libro stesso. Venezia i55i per il Giolito, in 8.° Firenze 1390 per Serniar-telli in 4.0 Tomo II. i3