MONETA E MERCATO MONETARIO 287 lio e furono introdotte le monete di ferro e zinco di 20 centesimi (stotinclii). Così dal 1916 non circola che della carta moneta le cui emissioni venivano aumentate di anno in anno passando da 570.3 durante il 1916 a 1.148.7 nel 1917, a 1884 nel 1918 con un massimo alla fine di quest’anno di 2.298.6 milioni di lev.; quanto al rinvilimento della moneta cartacea in rapporto alle merci risulta dagli indici annuali medi seguenti: 1915: 196; 1916: 339; 1917: 631.5; 1918: 1279. Dopo l’armistizio di Salonicco quando la Bulgaria fu avulsa dall’economia degli imperi centrali il corso del lev. all’estero diminuisce in modo rapido e minaccioso raggiungendo sul franco svizzero il 230 %, alla fine di dicembre 1918; negli anni seguenti la discesa è veramente precipitosa a mano a mano che a causa di bisogni improrogabili del Tesoro il torchio raddoppia e triplica il suo ininterrotto lavoro; la valuta bulgara subì il processo di liquefazione nel 1919 come si vede dai corsi della Borsa di Ginevra in quell’anno : gennaio 44-41; febbraio 43-41; marzo 42.28-38; aprile 42-28; maggio 30-28; giugno 30-24; luglio 26.50-23; agosto 22.50-17.25; settembre 22-14; ottobre 22-14; novembre 14-11; dicembre 10.6-7 (massimo e minimo). Provvedimenti per la stabilizzazione del lev. Il processo dell’inflazione non cessò nel 1919 ma continuò fino al 1923 perchè, a causa del disordine finanziario, si dovette ancora ricorrere alla moneta cartacea per far fronte ai bisogni sempre crescenti del Tesoro di fronte a una copertura stazionaria; si passò così da una circolazione fiduciaria di 2.854.4 nel 1919; a 3.351.1 nel 1920; a 3.615 nel 1921; a 3.885 nel 1922; a 4.139 nel 1923 con un aumento cioè dopo quattro anni di circa il 50 %. A eausa della speculazione e dei bisogni della bilancia commerciale il corso del lev. rinvilito per via dell’inflazione, subiva delle fluttuazioni violente rispetto alle valute stra-