437 203. CARLI co. Gianstefano, nacque i3>| in Capodistrìà al 8 giugno 1726, scrisse in da .V'ia.’ verso ed in prosa iu più argomenti di storia antica, e stampò una tragedia intitolata Erizia colla dedica a Voltaire. Il Bossi p. 47 ne parla di esso con somma lode, prendendo errore nel nome di Sebastiano in luogo di Gianstefano. Il presidente Gio. Rinaldo di lui fratello nel 1782 gl’indirizzò le Osservazioni sopra la musica, e ( T. XIV. Opere pag. 33a.) lo qualifica «ledilo agli studj di erudizione , e versato nelle lingue greca e orientali, e che accoppia molto bene l’esercizio della musica. Il Moschini ( Lett. Ven. T. IV. p. 106) lo accenna con lode. Il conte Agostino Carli-Rubbi di Ini nipote gli dedicò una Dissertazione sopra il corpo di S. Marco Evangelista riposto nella R. basilica di S. Marco, stampata in Venezia nel 1811 per Picotti, in 8 di p. 140. Nel giorno 7 marzo 1810 fece testamento, e siccome nello stesso vi si comprendono delle singolari disposizioni, così crediamo conveniente di farne un cenno, — Lascia erede di tutta la sua facoltà il Comune, ossia la Mu-