i i8 bandonare TVìrtemberga, e ritirarsi a Maà-deburgo, privo di ogni stipendio. In quella città, quantunque proscritta da tutto T impero , e soggetta a molti pericoli , vi era la piena libertà di professare di patriottismo colla parola precisa di conterraneo che ripugna in termine dijingua, mentre nei Lessici significa della medesima terra, paese , o città. Eppure io proverò questo modo di dire collo stesso padre Appendini. —- Egli porta ( Not. sull’Antich. e Lett. di Ragusi T. II. pag. 77 ) che nel concilio di Basilea nel i433 Giovanni Stoico raguseo, nel bollore della disputa , trattando i boemi e gli ussiti di Praga da eretici , eccitò contro di se la loro indignazione , e da Procopìo Rufo capo dei labori-ili vien denunziato al sinodo con queste parole : Conterraneus iste nosier injuria nos affidi, hcereticos subinde nos vocans. Lo Stoico , senza sbigottirsi risponde : quia conterraneus vester sum lingua et na-tione , propterea tam avide cupio vns ad matrem ec-clesiam redire. — Se Procopio di Boemia chiamava conterraneo Io Stoico di Ragusi soltanto per nazione e lingua ; il Francovich di Albona poterà con più ragione chiamare i ragusei connazionali, patriotti » concittadini , perchè oltre la lingua e la nazione, era comprovinciale dei ragusei, cioè dalmata ed illirica \ e quindi poteva anche in certa maniera chia-