65 contano ( Cortes, de Hoviin. doct. p. 16, Jov. Elog. p. 68). Il primo però dice, che benché abbia uno stile ornato, non è però colto in modo, che possa più leggersi senza noja; e che quel libro vi:v comparet, et bene olet, ut dicitur , quod nihil olet. II Tirabosclii aggiunge ( hett. ltal.l.c.) che per certo presentemente nessuno ardirebbe proporre il Vergerlo come modello di latina e-Ieganza. Ma che al tempo in cui visse , ei potè a ragione goder la fama di uno de’ più colli , e de’ più dotti scrittori che allora fiorissero. Questo libro manuscritto, come dice il Zeno , nelle Vossiane, andò per le mani di tulli i dotti , e ritrovasi a penna in moltissime librerie : tanla fu la fama con cui fu accolto. Di esso pure se ne fecero moltissime edizioni, di alcune delle quali daremo conto. La prima edizione fu fatta in Milano nel 1474 5 ed altra ivi pure nel 1477 *n quarto, e nel i5o2 in Venezia con pessimi commenti di Giovanni Bonardo, e nel iSog in Torino in quarto con altri commenti del torinese Giorgio Carrario. 6. trancisci Petrarclice vita, pubblicata dal vescovo Tommasini nel suo Petrarca Redivivo ( p. 175 ed. pat. II. typ. Frambot i65o in 4° ), tratta da un codice della. libreria de’ canonici regolari di S. Giovanni di Verdara , monastero situato in Padova presso Codalonga, soppresso dalla Ve-nela repubblica, ove vi fu il collegio di S.Mar-co, ed ora il pio stabilimento dei bastardi, det- Tomo II. 5