e fedel servitore. Pensò il Tarliti/' di dargli il suo violino, per vedere se arrivasse a suonare qualche bell’aria; ma grande fu la sua sorpresa, quando intese una suonata così singolare, bella , ed eseguita con tanta superiorità ed intelligenza , che non ne aveva giammai intpsa una migliore. Provò il Tariini tanta sorpresa, e rapimento, che perdette il respiro. Svegliato da questa violente sensazione, prese sull’istante il suo violino , colla speranza di eseguire una parte almeno di ciò che aveva1 inteso, ma invano ; eppure quel pezzo ch’egli compose in allora , è per vero dire , il migliore che egli abbia fatto; ed esso lo chiamò, e si chiama ancora La suonata del diavolo. Questa però fu talmente inferiore a quella che sì fortemente lo scosse, che in allora quasi egli spezzò il suo violino, ed avrebbe abbandonata per sempre la musica, se fosse stato possibile privarsi dei piaceri eh’essa gli somministrava. SCIENTIFICHE. 754 Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia. Padova 1754, per il Manfrè in 4-° 767 Risposta di G. Tartini alla critica del di lui trattato di m. le Serre di Ginevra. Venezia 1767, per Antonio Decastro.