I o Merita particolar menzione un fatto onorevole alla patria portalo in detta cronaca, c nei registri della famiglia Gavardo inscritto. Trovandosi Santo Gavardo conduttore della cavalleria di Ladislao re di Napoli era stato disprezzalo, come fosse barbaro istriano , e non italiano, da Rossetto di Capua condottiere della pedestre milizia di detto re. Sfidato il Rossetto al duello in soddisfazione dell’insulto, alla presenza del re, e deJ cavalieri della sua corte lo vinse , e lo smentì col valore. Per quest’ azione applaudita dai cortigiani e dal re, ebbe in ricompensa da quel monarca il privilegio di portare per sua insegna una lingua infuocala posta fra due freni , di cui nell’arma di detta famiglia se ne scorge il costume. In detta cronaca è se-segnato che cessò di vivere, fnentr’ era all’ assedio di Trieste, ferito da un verefone ossia freccia. Sotto il di lui ritratto in famiglia sia scritto il seguente distico : Te tua victorem fecit, dux inclite, virtus, Sive cadant alii, non tarnen ipse cadis.