3o3 Cedette però al desiderio del cardinale Olivieri, il quale sol per aver udito il suono dJ un valoroso scolare del nostro Giuseppe, s’invogliò di sentirne il maestro, tanto da’ suoi scritti e dalla fama onorato. Al numeroso concorso del popolo nel palazzo di quel principe, corrispose 1’ esultanza di tutta Roma, e l’ammirazione di Clemente XII, che volle udirlo, e nè restò stupefatto. Ritornato in Padova, propose allora fermamente di non abbandonare il gloriosissimo Santo, e quella città, eh’ ei riputava per la lunga dimoraj e per l’affetto suo singolare , come sua patria , ed ove rimase sino che visse; ed ove molti personaggi qualificati, venuti in Italia, si portarono per conoscere il Tartufi, e fargli distinte onoranze (p. 17, 18), fra quali uno soltanto, gioverà ricordare , Federico III il grande re di Prussia , che con somma clemenza onorò il Tartini di un’aria musicale da se composta, alla quale inneffabile degnazione , corrispose il nostro Giuseppe umiliando a quel grande guerriero , ed insieme vero mecenate delle belle arti ,