62 jam ut plaeidam hospitem teneo. Magis me gravai, et maxime parenturn inopia, qui non ceque patienter, ut veliera, incom-moda sua ferunt- e di ciò in altri luoghi non lascia di far querele e doglianze, ma sempre con superiorità di animo e con fortezza come narra il Zeno, e conchiude: servì principi , imperatori, e pontefici : vergogna loro , e disgrazia sua, tanta povertà con tanto sapere ! Tutti gli scrittori, a detta del Timboschi lodano il di lui sapere nel diritto civile, nella matematica , nella filosofia , nella eloquenza, e nella lingua greca. Il Facio, di lui contemporaneo particolarmente Io chiama unum ex doctis, et eloquentibus viris nostra cetatis fuisse, satis scio, come nelle Vossiane indica il Zeno. Enea Silvio Piccolomini (de Europ. cap. IIp. 3o2) dice : grce-cis et latinis litteris opprime instructus : cujus plura extant opera ab eruditis ap-probata. Il vescovo di Feltre Zeno nella vita di Carlo Zeno ( Her. Ital. T. XIX p. 364 ) Petrum Paulum Fergerium. . . eloquentia ea celate singulärem virum, et priscis ora-