1 IO tonnato di pietra, eli e parli vasi dalla tavola i e distendeva*! in fuori per la capella formando all’occhio un’inganno, ed un quasi incanto di prospettiva, che poi si tolse quando ne furono rimosse le colonne di pietra per aggrandire la tribuna. I vecchi della città, che videro il bello spettacolo, a’ forestieri il rammentano con desiderio, ed io volentieri ne iscrivo prima che obliterata ne sia la memoria. » Nella nota posta all’ indicata patria del Carpaccio, o di Capodistria (p. 4o) dice: « Il paese è imbevuto di questa persuasione ( cioè che il Carpaccio fu di Capodistria ), malgrado le sue soscrizioni, anche ne’ quadri dipinti nell’Istria, In quella che citammo a pag. 35 è scritto Victor Charpacius vc-netus pinzi t i5i6, in altro a S. Francesco di Pirano Victoris Cliarpatii veneti opus i5iq. Veneto pure voli’essere un Benedetto Carpaccio, forse figliuolo o nipote del precedente, di cui pure in Capodistria è alla rotonda una incoronazione di N. Donna con epigrafe Bonetto Carpatliio veneto pingeva 1537 ; e presso gli osservanti il quadro del