.9,91 23o. BONZIO Giuseppe gentiluomo di Ja Capodistria, il cui studio prediletto quantun- stria-que non fosse che quello delle matematiche, pure era egli dotato di un gusto per le poetiche facoltà, che ne trasse somma lode dai migliori cultori della poesia. Una dama distinta conciltadina , e tenera amica del Bonzio la contessa Santa Borisi Gavardo dopo breve tempo dacché fu desso da morte rapito, nell’anno 1771 colle stampe dello Storti in Venezia pubblicò in un volume in ottavo le poesie del Bonzio col titolo di Poesie liriche de' signori Giuseppe Bonzio, e marchese Dionisio Gravisi, con una dedica della medesima al senatore ISiccola Bere-gan, nella quale parlando essa de’ versi del Bonzio dice : Che questi si sollevano dalla bassa nojosci turba dei vuoti verseggiatori .... Essi ravvisano in lui un imitatore particolarmente del Chiabrera , il quale seppe donare alla nostra volgar poesia le grazie , e la forza dei due maggiori lirici della dotta Grecia , ed imitatore di quel Menzini, uno dei primi, che alle italiane muse abbia restituito l' antico decoro, oscu- *