(lutala in sogno sul Parnaso con Apollo, e le Muse, scrive sopra un olmo Pianta eterna vivi; E i nostri nomi eternamente servi, e lasciando a parie Apollo e le Muse termina col cantare T'alia: E trovando Talia per mille tronchi Scritto per la mia man, trovando Mopso Scritto per la man tua , n’ avranno ancora Diletto e invidia le future genti. Nella quinta fa conoscere una verità assai semplice , ma rara ne’ poeti : Lasso ! che importa a poverel pastore Quel che facciano i ricchi empj tiranni ? Che tocca a me r.eicar 1’ armate squadre ? Indicando la sua povertà invidia la capanna del pastore : Ei da quel di che al sol pria gli occhi aperse, Non ha potuto ancor pur una volta Dir : qui sarà domane il mio soggiorno. Nella settima mostra diffidenza della sua Ninfa, e continua il Girigliene a dire sopra un passo degli amanti di Tullia, che abitualo alle sottigliezze teologiche, se ne giovava anche nelle sue rime. Le egloghe del secondo libro versano intorno al marchese Alfonso d’Avalos. Nell’egloga prima deplora i mali della guerra , e poscia narra le