S. LORENZO. 583 più vecchio venne tosto inalzato a ragguardevole carica. Tutta la gioventù visitava Marco il quale dovendo soddisfare alle mulliplici ricerche che venivangli fatte, e quindi esaltare le ricchezze del gran Can ascendenti da dieci a quindici milioni d’ oro , e le altre ricchezze pur di quelle parti le indicava per Milioni. Di qui venne che fu cognominato Marco Milioni, e che il sito della casa ove abitava si chiamò e chiama tuttavia la Corte dei Milioni (i). ¡Via se Marco, come si é detto, utilissimo fuor della patria sr rese ire' servigi altrui , fu non meno magnanimo e generoso cittadino, tornato che fu in patria. Imperciocché nell’ anno 1298 essendo venuto Lampa Doria alla testa de’ Genovesi fino all’ isola di Curzola con 70 galee, cui avevane la veneta Signoria opposte 90 , di una di esse fu fatto comandante Marco Polo sotto il capitano generale Andrea Dandolo. Successa la zuffa , in sulle prime i Veneti vin- cevano , benché senz’ ordine si fossero spinti innanzi; quando colti da vento improvviso furono contro terra cacciati . Allora i Genovesi visto il disordine de’ nostri, preso animo, li assalirono ; eli vinsero. In questa mischia però Andrea Dandolo e il l’olo colle loro galee valorosamente combattendo , sebben dagli altri abbandonati, Marco rimase ferito, ed ambidue furono fatti prigionieri con 65 galee in potere del nemico . 11 Dandolo dal dolore morì poco dopo , e Marco venne mandato a Genova prigioniero (2). Immensa fu quivi la curiosità che destossi di vederlo, attesa la fama cb’ era precorsa de’suoi viaggi. Allora per saziare le continue brame di chi intorno alle cose del Catajo e del Gran Can lo interrogava fu consigliato a metterle in iscrittura ; e trovato modo di farsi venire da Venezia le sue scritture e memoriali che aveva recati seco , e che per tutto il corso in cui stette a’ servigi del Gian Trovo però differentemente raccontato questo aneddoto in un tnss. del secolo scorso copia di piìi antico attribuito a Marco barbaro^ >1 eli era posseduto dal nvb. uomo Giuseppe Priuli: Di orecchia in orecchia è pervenuto alle mie (dice V autore) che quando gionsero a casa sua li detti fratelli et nepote havevano vestimenti vilissimi et vergognosi onde la moglie ad uno povero che li venne alla porta donò uno di essi vestimenti tutto stracciato, ri pezzato , e sporco; il di seguente dimandò alla moglie il suo drappo per riponere le gioje che in quello cosite erano, in loco conveniente, la qual li disse bave rio dato ad uno povero che non cogno-sceva, et lui per ritrovarlo usò questa arte : Andò sul ponte di Rialto et voltava una ruota senza effetto alcuno fingendosi matto; et a tutti coloro che lo circondavano per vedere questo suo humore et lo addimandavano perché ciò faceva, rispondeva el vegnira se Dio vorrà ; et dapoi doi overo tre giorni conobbe il suo vestimento ad uno che era venuto a vedere la sua mattezza, et lo hebbe, onde fu riputato savio. Delle qual gioie nella contra di s. Zuanne Grisostomo fece fabbricare uno palazzo assai bello segondo quel tempo et loro dal volgo erano detti da efia million , perchè la fama era chi havessino gioie per valuta di uno milion de ducati, il qual cognome è rimaso ad esso palazzo fino al presente ch’é 1.56(3. Questo racconto che trovasi anco nelle Genealogie del Barbaro dell esemplare che è nella Biblioteca di Corte a Vienna, fu mandato in copia al Baldelli, il quale lo stampò nell’ opera, che sarò per riferire, a pagine XXXI del voi. /. ( i) Questa del Ramusio è la più comune opinione. Peraltro dicono alcuni che tal nome di Milioni gli fosse dato perchè i Poli avessero gioie per un milione di ducuti, e fra questi è il Barbaro suddetto, e il Sansovinu; altri credettero che gli fosse dato quel nome, quasiché il libro de' viaggi da lui scritto contenesse un milione di favole, e di bugie, come nota il Dogiioni; altri finalmente dissero che %li venne dal nome di Milione che porta l antico testo de suoi viaggi citato dalla Crusca. Il Baldelli tiene l'opinione del Ramusio più verisimile, osservando però che il titolo9di Milione dato al libro del Polo fin dal suo apparire non fu dato dal Polo, perchè esso ( a quel che pare) lo intitolò il libro delle cose mirabili da lui vedute, oppure de magnis mirabilibus mundi. Il Baldelli poi e lo Zurla fanno vedere quanto male sia stata data la taccia di favoloso al libro di Marco . (2) Il Ramusio ha detto che pochi mesi dopo il ritorno di Marco in patria fu data la battaglia di Curzola ; ma egli andò errato, perchè e lo storico Genovese Stella, e il Dandolo nostro la ju>ngono tre anni dopa, cioè nel <298.