LA CERTOSA. nel qual anno fu anche eletto vicario generale. Passò di questa vita nel ió6c) a’ io di marzo d’anni 65 come dal Necrologio mss. di que’ religiosi fattomi vedere dal canonico don Agostino Corrier . Egli è rammentato dal Sansovino fra gli Scrittori veneziani ( Lib. XIII, p. 276 f. ) come autore di Omelie stampate sopra la prima epistola di san Paolo a’ Corintii libro però ch’io non vidi. L’Alberici siegue il Sansovino, e lo annovera a p. 66 degli Scrittori veneziani; cosi il Superbi nel lib. Ili, p. 5. del Trionfo glorioso, aggiungendo alle Omelie, Prediche diverse, non si sa poi se stampate o manuscrit-te . L’Altamura nella Biblioteca domenicana registrandolo ( Romae 1677, p. 127) ha errato nel porlo sotto l’anno 1557 anziché 1557. Vedi, oltra ad essi, il Cornaro ( Decade XI, parte I, pag. 2 56 ); il p. don Bernardo Maria de Rubeis ( De rebus congr. li. Jac. Saloni, p. ): il p, Echard. ( Script. Ordinis Praedic. 'I'. II, p. 168 ) ed altri. 11 terzo si è Giovanni Andrea dalla Croce. Fu egli figliuolo di Giuseppe dalla Croce uomo vissuto nel mondo senza opposizione et nell’arte chirurgica diligentissimo isperimentatore , e nacque circa il 1601) in Venezia . Abbracciata la carriera paterna diedesi ad un assiduo studio 6opra gli autori greci ed arabi principalmente , non ommessi i latini, e divenne celebre medico-chirurgo , ed anatomico professore. Fin dal i5o2 era ascritto al collegio chirurgico nostro , e più volte in seguito ne tu priore . Non in Ve- nezia soltanto , ma anche fuori esercitò 1’ arte sua , e fu pubblicamente stipendiato dalla città di Feltre . Alla pratica delle sue operazioni intervenivano dotti uomini, annoverando egli stesso fra gli altri il signor Nicolò Massa Vinili ano in ogni sorte di lettere eccellentissimo , l'eccellente M. Pietro Fogliata et M. Giacopo de' Chierici amendue dottori di filosofia et medicina , professori di Cirugia , ottimi anatomisti, e gentilhuomini Veronesi; ed aggiungendo Francesco Longo, Leandro Zarotti , Vincenzo Provenzale, Agostino Gadaldino, Tiberio Barbaro, Recio Bellobuono, Giovanni de’Franceschi, Giuseppe Boniperto, Bartolomeo Beilatino, Giambattista Cucina, Leon Guidella, Francesco de' Busti detto dalla Vedova, Bernardo Ferro , e da ultimo Aluigi Bognolo Dalla Croce suo nipote, giovane che per molti anni non gli si parti dal fianco. 11 chiarissimo Boeravio , lodandolo, il chiama professor pubblico e chirur-gus classiarius- dalla qual voce noi possiamo dedurre che il dalla Croce sia stato anche chirurgo d’ armata . Mori d’anni 66 nel 1^75, come dalla seguente lapide sepolcrale eretta in suo onore , e che fu in questi giorni scoperta : I). O. M. | lOJtJNNES . ANDREAS . A CRVCE . VEfiE-TVS | ARTIVM . ET . UED1C1NAE . DOCTOR | C1LI-RVRGICORrM . PRAECIPIE . SVAE . | TEMPESTATI^. FACILE . PRINCEPS | H1S. IN. SACR1S. AEDIBVS . RE-QV1ESCIT | ORIIT. SALJ’TIS . ANNO . M . D.LXXV | A ET A TI S . VERO . LXVI ( l ). L’ opera che gli die gran fama si fu la Chi- { 1 ) Io debbo la scoperta di questa Lipide all'ottimo giovanetto il nob. Giampietro Dolfin figlio del nob. Pietro, convittore nel R. Liceo. Ecco la storia. Dalla Chiesa, oggi distrutta, di santa Maria dell' Umiltà, fu levato, parecchi anni sono, l'altare del Crocifisso, il cui vano era formato di pietre di marmo nero, sopra le quali la figura di Cristo in Croce appoggiava. Una di queste pietre segiita nel tato sinistro aveva in caratteri dorati la detta epigrafe, ma essendo a rovescio colle altre incassata nel muro, nulla al di fuori appariva dello scritto. Stette in progresso di tempo questo altare disciolto in uno de' magazzini del R. Liceo a santa Catterina, finché in questi giorni venuta buona occasione di venderlo, fu. comperato da que' della villa dì Signoressa, poco da Xrevigi lontana, e nel sabbato (a’ l\ di agosto 1827 ) sei recarono al loro paese. In questo incontro soltanto si scoperse la inscrizione, e benché io dal giovane Dolfin fossi stato avvisato, pure non giunsi così a tempo da poter impedire che colC altre pietre partisse da Venezia questa bella memoria. Buona sorte però fece che il dottor Francesco Bernardi medico-chirurgo, grande ammiratore del dalla Croce, di cui apposito elogio ha steso e stampalo, come dirò più avanti, trovandosi a Trevìgi si recasse a bella posta a Signoressa per ricuperar la lapide, la quale acquistata a mezzo del chiarissimo don Giuseppe Monico arciprete di Postioma, e trasportata a Venezia, si vedrà fra poco per dono del dottor Bernardi ornare ed [accrescere la preziosa raccolta che ne ha il patriarcale Seminario. Una indagine però resta a fare, ed è, ove fosse in origine collocata questa Inscrizione. E probabile nella stessa chiesa di santa Maria della Umiltà, e che dò-penepsi nel 1651 erigere l'altare del Crocifisso ( come vedremo in quelle epigrafi ) si sia