CORPUS DOMINI . e per la riputazion della Chiesa , ciò nulla meno per le discordie civili insorte tra que’ cittadini ed i Canetoli, convenne al Dandolo partir di Bologna nell’anno i/J.33 occultamente. Trasferitosi a Venezia, diessi vieppiù agli studii delle sacre lettere e alla predicazione, godendo tuttavia il favor della corte Romana, da cui filli conceduta nel 14^7 >n commenda la Badia i santo Stefano di Carrara nella diocesi di Padova, e affidate alcune onorevoli delegazioni. Il sollievo de’poveri, e il promuovere il divin culto era delle più grandi sue occupazioni; il perchè nel >44° contribuì danaro per la fabbrica di questa chiesa del Corpus Domini , ed altri doni le fece . Il Senato avealo proposto nel i/(45 a vescovo di Trevigi, ma la sorte diede maggior numero di voti a Pietro Barbo . Non fu però cosi nel 1444 nel quale da Eugenio IV fu promosso all’ arcivescovado di Candia . Poco tempo stettevi, perché nel 144^ traslocato venne al vescovado di Padova in luogo di Pietro Donato; e dopo undici anni di spirituale governo in quella città, ne’quali dignissimo d’ogni lode si rese, mori a’ 17 febbrajo «4^9» d’ anni 80 e mesi 6. D’ ordine suo trasportato il cadavere a Venezia fu seppellito in questa chiesa colla riferita sepolcrale iscrizione in marmo rosso, sopra cui evvi la figura scolpita; marmo che oggidì vedesi affisso al muro del chiostro del patriarcale seminario, e registrato al num. XIV del Ragguaglio delle cose notabili nella Chiesa e nel Seminario Patriarcale deli ab. Gian-nantonio Moschini. Venezia \lvisopoli 18198. Di lui evvi alle stampe un libro intitolato : Incipit compendium reverendissimi in Christo patris et d. domini Fantini Dandulo archiepiscopi Cretensis prò catholice fidei instructione : breve ac utile clericis et maxime presbyteris prò animarum salute circa eorum subditos. ( senza luogo, tip ed anno, ma circa il i486) Manoscritte poi sonvi di lui in un codice della Vaticana: Constitutiones editae et pub/icatae in sancta synodo celebrata die 27 mensis apri/is 14:*7- un codice eh' era dell’ arciprete Gian-francesco Muselli trovansi del Dandolo sei latine Epistole ripiene di sentimenti cristiani. Il Sansovino nota di lui : Tractatus de beneficiis, e anche Responso quaedarn juridica. Molti sermoni latini detti in varii incontri dal nostro Fantino stanno in un codice originale in fol. nell’ insigne biblioteca del Capitolo dei Canonici di Padova. Fra i molti autori che scrissero del Dandolo è da anteporsi il padre Giovanni degli Agostini minor osservante nel T. I. p. 1. e segg. e T. II. p. 47» 101. delle Notizie sugli Scrittori Veneziani . Venezia . Occhi 175». 4- dal quale ho estratto in brieve l’articolo presente. Qualche maggior particolarità evvi nel senator Cornaro in varii luoghi delle venete Chiese illustrate, e nel Tomo II. p. 76 e seguenti della Creta sacra . Venetiis 17 55, 4- Apostolo Zeno lo rammenta nelle Letlere (voi. VI. ediz. 178X pag.67. 184), dicendo che da Costantinopoli recò molti bei codici; e rettificando alcune epoche che’I riguardano . Il Tiraboschi ripete ciò che disse l’Agostini ( voi. VI. p. 6o5. ediz. di Modena ). Un’opera del Dandolo non registrata dall’Ago-stini e intitolata Compendium de Sacranientis ecclesiae sta fra’ codici della regina di Svezia, giusta il p. Montfaucon ; tanto veggo a p. 310 della Biblioteca mss. di san Michele di Murano, ove del Dandolo, e delle sei epistole latine summentovate si ragiona . In questa medesima Biblioteca trovansi impresse alcune epistole latine dirette al Dandolo dal conte Lodo-vico di Sambonifacio veronese, e sono a p. 1007. io58. ec. Nelle genealogie di M. Barbaro è riportata una inscrizione esistente in Brescia ad onor del nostro Dandolo e in memoria del pacifico suo governo nel «4*7; inscrizione rinnovata nel principio del secolo XVII. Io la ebbi esatta dalla gentilezza del nobil signor Paolo Brognoli di Brescia, cui appositamente la chiesi, ed è la seguente : perpetvitati — \ fantino DANDVLO | BRIXIA R | VII IANVART1 MCCCCXXVII | POST GHERARDVM DANDVLVM PROVI SORE M\ IXVECTO A CIV1BVS VENETO IMPERIO | PRIMO PRAETORI | DIESI IN FVNCTIONE FVNCTO | PACIFERO | MARMO* P0S1TVM | VETVSTATE DIRVTVM | VINCENT li DAV-DVLI | PRAETORIS AMAXT1SS■ | MDCXll. MTìCXIII. MDCXII1I | 1NTVITV | REST1TVERVNT | PVBLICI . ( Esiste nel duomo vecchio sopra il pilone a dritta, uscendo dalla Rotonda per andare alt’ aitar maggiore. Il fondo della lapide è dorato ). Ultimamente poi parlò a lungo di Fantino monsignor Francesco Scipione Dondiorologio nella Dissertazione nona sopra l'istoria ecclesiastica Padovana . Padova 1817. a pag 41 e segg. Dopo avere egli compilato, dietro la scorta del p. degli Agostini, tutto ciò che spetta agli anni antecedenti il pontificato patavino del Dandolo, dà notizie dell’opere di lui durante il pontificato. Fra queste è aver decorata la cattedrale di nuove dignità ; circa il 14 Ì9 fatta la ricognizione del corpo di san Fidenzio nella chiesa di Meliadino ; negli anni \t±ài, *4^4»