3ii S. MARIA DELL’ORTO ne è un estratto anche a pag.. 2;>3. tergo '). È tradotto dal latino, e se nè tace il traduttore; ma il p- Giuseppe Venni M. C. nel suo Elogio storico alle gesto del Beato Odorico crede che la traduzion sia dello stesso Ramusio fatta su un Codice Udinese. Per decidere la cosa converrebbe vedere la antica traduzione italiana stampata in Pesaro nel i5i5. in 4-citata dall’ Argelati. NEL TOMO TERZO. a6. Discorso sopra il Terzo volume delle Navigazioni e Viaggi nella parte del Mondo Nuovo, a Girolamo Fracastoro. Un pezzo finale di questo discorso è ristampato a p. i4* del Voi I. delle Opere del Fracastoro Comi-.xiiane^ 27-2. Discorso sopra la Relazione di Nunno di Gusman. pag. 276 tergo. Non v’ è il nome del Ramusio, ma essendo scritto in carattere corsivo, e dicendo il Foscarini che in questo Tomo tre Discorsi del Ramusio si contengono; io credo che uno sia il presente. 27 .b. Discorso sopra il discoprimento et conquista del Perù: pag. 3og tergo. Non vi è il nome del Ramusio, ma è probabilissimo che sia suo. 28. Discorso sopra la Terra Ferma dell’ Indie Occidentali dette del Lavorador, de Los Rac-chalaos, e della Nuova Francia, p. 546 tergo. È poi a notarsi che il Ramusio oltre le traduzioni che abbiamo indicate ne deve certamente aver fatte delle altre, che pur sono in questi tre volumi, benché senza il suo nome, dicendo chiaramente il Giunti nella Pistola a*Lettori che la lingua Francese e la Spagnuola eran-gli cosi familiari come la natia, essendosene servito nel tradur molte relationi stampate nel primo e nel terzo volume.. E sul frontispicio del terzo dice : si come si legge nelle diverse Relazioni tradotte dal Ranìusio di lingua Spagnuola e Francese nella nostra italiana et raccolte irt questo volume. Anche Tommaso Por-cacchi nelle annotazioni-al Gnicciardini dicelo stesso. E Paolo Manuzio nella Pref. à’ Comm. di Cesare attesta che il Ramusio era \1 solo che allora intendesse fra’nostri l’antico idiòma francese. È inoltre a notarsi che non tutte le fatiche del Ramusio sui Viaggiatori comprese sono in questi tre volumi ; imperciocché avea preparata materia per un quarto volume, la quale spettante quasi tutta all’ America dovette perire nel- P incendio cui andò soggetta la stamperia del Giunti nel 4 novembre 1 r>57, l’anno stesso cioè della morte del Ramusio; di che fa dolorosa ri-cordazione lo stesso Giunti nell’avviso alvo-lume Secondo. Passando ad altre opere del Ramusio non comprese in que*volumi, trovo: 29. In. funere Francisci Faseoli Magni Verteti arum Cancellarti Io. Baptiitae Rhamnusii oratio. Sta a pag. i58. 139. 140 del libro : Orationes clarorum hominum vel honoris officiique causa ad principes , vel in funere de virtutihus eorum habitai;. In Academia Veneta. MDLIX. 4- U Fasiol era morto del i5i6, cosicché giovane il Ramusio ebbe lodato questo suo concittadino. 50. Trattato del flusso e riflusso del Mare dove apre i più. interiori secreti della filosofia e confuta alcune opinioni del Fracastoro e di Luigi Cornaro ne' loro discorsi sopra la Laguna dì Venezia; la qual fatica sopraggiunto dalla morte ndn potè fornire . Tanto raccogliesi dal Sansovino a p. 272. tergo. Il Papadopoli dice che questo Trattato fu edito in latino; edidit latine; ma il Sansovino noi dice, ed io sto con questo autore. 51. Nel volume IV manuscritto degli Stromati di frate Sisto de’Medici domenicano, che conservavasi già nella libreria de’Ss. Gio. e Paolo, ed oggi nella Marciana , trovasi a p. 240 inserito a stampa (sembra del Giunti ) e circa il i55o un foglio volante al cui destro lato è disegnata la pianta di un cedro con soprapposte queste parole: cedri arroris ef-figes , e al sinistro: de cedro montis urani • EX SACR. RlRUIlS, e poi sotto : EX FROPHAXIS avthorirus, e sonvi sentenze tratte dalla S. Scrittura e da profani autori che favellano di questa pianta. In fondo poi affatto del foglio di mano del padre Medici si legge: Operalo. Bapt.Rhamusija secretis ili.™ cons. Rogatoli et mei familiarissimi cuius et hoc munus. È facile che il Ramusio abbia fatto stampare questo foglio quando fece venire dal Monte Libano fino in-Cipro, e da Cipro in Venezia con grossissima spesa quel legno di cedro odoroso con cui fu fatta la porta dinanzi alla Sala dell’armi del Consiglio di Dieci ; del che fa menzione il Sansovino p. >33 della Venezia; porta che oggi più non si vede. 32 Un epigramma laiino del Ramusio in laude di Pomponio Gauriqp deve stare nel libro ; Hoc volumine condnentur P. Gregorii Ti’